mercoledì 12 maggio 2010

Soldier of Fortune

Non nascondo che i deep purple,nonostante sian il mio gruppo preferito, non brillino per i loro testi.Anzi, fanno pena.Io ho sempre pensato che la musica si ascolta,se vuoi sentirti belle parole vai a leggerti una poesia.Discutibilissimo,tuttavia musicalmente io son fatto così.Ad ogni modo c'è sempre stata una canzone della formazione III che mi a colpito per il testo:Soldier of Fortune.
Deve aver colpito anche i due compositori perchè sia Blackmore nelle sue notti e Coverdale tra i suoi serpenti se la son portati dietro,per questo mi sembrava giusto dedicare qualche ora del "mio" tempo a questo testo.

1 http://www.youtube.com/watch?v=6UH_atsX-JU&feature=related
Live non credo sia mai stata suonata,almeno io non ho versioni live,passo questo link in cui si sente la canzone correlata a immagini toccanti dal film del signore degli anelli.Credo che Tolkien si rivolterebbe nella tomba vedendo il nome di Aragorn associato a quello di Mercenario,però tralasciando la storia vera pernso sia un buon montaggio.

2 http://www.youtube.com/watch?v=kZ2vjySTjsw

3http://www.youtube.com/watch?v=7I49R72EnSQ

Ho riportato anche le versioni dei Blackmore's night e degli whitesnake se qualcuno fosse interessato.


Ti ho spesso raccontato storie di come ho vissuto la mia vita da sbandato

Si parla dunque di una vita sbandata, sregolata, drifter rende benissimo l'idea di precarietà, inoltre gli atti sono ripetitivi perché storie è plurale e vita implica esistenza per cui durata. Tuttavia il cantore ritiene rilevante narrarla poiché afferma di aver narrato spesso le sue vicende, ciò sembrerebbe paradossale: perchè narrare lo sbando? Solitamente non si tende a nascondere gli atti in cui ci accorgiamo di aver varcato il limite e di esser fuori regola?
Forse...ma la scelta non è così paradossale: non viviamo in un contesto in cui la sregolatezza sembra essere lodata?Non si tende a definire bullo il vandalo e figo il don Giovanni?

Aspettando il giorno in cui ti avrei preso le mani e ti avrei cantato canzoni

Siamo di fronte ad un dato di fatto,l'essere scapestrato, e un desiderio, stare con una persona.
Inoltre il gerundio indica che anche l'atto di volizione è sentito e ripetuto,quasi che il dato sia accettato ma solo guardando al futuro. Futuro che si prospetta piacevole e costruttivo,il tenere tra le mani descrive un atto di presenza e il raccontare storie implica un'apertura all'ascolto.

Poi forse dirai giaci con me e amami e io sicuramente resterò

Si intensifica il sogno:la persona cara e importante per il soldato, ricordiamo che sta aspettando solo quel giorno,gli chiederà di stare con lei,anzi addirittura di amare e di giacere. Poi si insinua il dubbio, perchè nell'esperienza niente è certo, nemmeno che il sole sorga domani,allora maybe viene collocato all'inizio per sottolineare la probabilità. Tuttavia la probabilità è creduta molto alta, chi non scommetterebbe che domani sorgerà il sole?Il soldato sa che non esiste certezza empirica, ma pensa e gode nel sapere che probabilmente chi ama gli chiederà di amarlo. Immediatamente si scopre e scende in campo dicendo che quando arriverà la proposta lui certamente ci sarà, perché si avvererà ciò che spera da tutta la sua vita da drifter.

Ma mi sento invecchiare

Qui il brano cambia tono, dal sogno si passa alla constatazione di un dato di fatto spiacevole,quasi a dire che nonostante il pensiero del giorno agoniato sconfigga la vita sbandata non può sconfiggere la vecchiaia. Per mia modestissima esperienza ogni qual volta si leggano pagine filosofiche comprensibili in quelle pagine non compare la nozione di tempo. Credo che il tempo sia uno dei problemi cardine degli antichi come dei moderni e la morte,senza dubbio,è la spia dello scorrere. Senza fine come lo scorrere potrebbe essere indagato?
Con la nascita?
La nascita da origine al concetto, ma non lo problematizza, poiché non avrei difficoltà ad accettare di esserci, anzi se ci fossi eternamente non saprei di esserci: adfirmatio est negatio,l'ho sempre imparato a memoria ma solo ora riesco a pesare l'importanza dell'affermazione di Spinoza. Quindi ho difficoltà ad accettare di esserci per poi non esserci.
Si parla di un soldato quindi conosce la morte,tuttavia egli non si sente morire ma invecchiare, non sente una cessazione di tempo ma un diminuire,uno sfuggire.

E le canzoni che ti ho cantato riecheggiano distanti

L'inglese in questo caso rende meglio,poichè dice IN the distance, come se all'interno del passato la musica suoni forte e profonda come la prima volta, ma il nostro allontanarci la fa diventare eco. In questo caso canzoni può avere un duplice significato:
-potrebbero rappresentare le canzoni che cantava nei momenti passati che trascorrevano insieme.
-potrebbero rappresentare metaforicamente le storie che narrava di vita sbandata, quindi con la vecchiaia subentra anche la constatazione(positiva?negativa?)che le imprese sregolate non possono più esser compiute. Del resto non si sente spesso dire che i giovani si sentono immortali?Anche il fatto che tutti da giovani,per periodo maggiore o minore, si siano effettivamente sentiti immortali dovrebbe farci riflettere. Ma questa è un altra storia,probabilmente eccheggia,anche questa, nella distanza...

Come il suono di un mulino che gira

Qui Coverdale non sa proprio come procedere e ricordandosi i compagni di merende Gillan-Glover va a rima,ci sta proprio bene come un mulino che gira e che altro deve fare un mulino?
Però il movimento rotatorio è costante,quindi le narrazioni sono conservate lucidamente dal passato e nel passato, nel presente tuttavia sono solo il suono del vento scosso dalle braccia delle eliche.

Signori,sarò sempre un soldato di ventura.

Qui arriva la perla,Guess suona molto come una costatazione ironica:”signori e signori miei,guardiamoci in faccia sarò sempre quello che sono”.Con schiettezza il soldato si riconosce non soldato chiamato alla leva,non volontario,non occasionale armigero, non veterano professionista ma di ventura. Egli non combatte per bisogno,per contingenza,per lavoro, ma perchè ama fare quello. Non è un amore per l'uccidere in sé, ma per l'avventura, per la precarietà di vita e del viaggio.
Proprio per queste motivazioni penso sia più consono tradurre soldato di ventura che mercenario,il mercenario si vende per combattere,il soldato di ventura si vende per ricercare nel viaggio e nella guerra la precarietà che lo costituisce.
Nota:Mi sembra doveroso sottolineare di astrarre dalla storicità,lo sanno tutti che i soldati di ventura nell' Italia dei Borgia eran peggio della grandine sul raccolto,chiaramente si parla di un ipotetico soldato romantizzato.

Molte volte ho viaggiato cercando qualcosa di diverso

Questa strofa conferma la centralità del viaggio per ricercare sempre qualcosa di diverso,in pieno divertissement Pascaliano. Il peso d'esistere si fa prepotente, l'essere bracca e il soldato coraggiosamente scappa ricercando sempre qualcosa di diverso in grado di fiaccare l'inseguitore, come un rito sacrificale in cui l'uomo cerca di domandare solamente il suo spazio.
Probabilmente si potrebbe scrivere un' altra canzone intitolata:”Simple Man” (cedendo gli eventuali dirirri a lynryed) in cui si descrive un personaggio opposto al soldato:stabile,semplice,naive e tranquillo. Sarebbe senza dubbio un uomo più felice e coerente, mi spiace affossare il fascino del bel tenebroso scapestrato ma non credo ci sian vite più felici di quelle modestamente semplici e ritirate,vedi Pascal,Spinoza,Kant,Kierkegaard. Tuttavia nemmeno questo personaggio scamperebbe dalla caccia, poiché è proprio di noi uomini stanziarci consumando sino all'osso le risorse che ci circondano e con che foga insaziabile balziamo dall'una all' altra illudendoci di trovar quiete e ristoro. Almeno il soldato ammette di annoiarsi e di dover ricercare qualcosa,che non conosce, ha il coraggio di scappare senza ipocrisie, scappa dall' essere. Almeno non scende a compromessi,comunque vada nessuno può portargli via la sua identità, si illude magari a volte con impeti di libertà, ma alla fine lo sa,l'essere è sempre più furbo, può concedere vantaggio ma in due pedalate è nuovamente in testa, può essere ignorato ma come l'ombra al crepuscolo riinizia a stagliarsi. Essere(sistere)levati fuori(ex)ma senza mai uscire da esso.

Nei tempi passati,quando le notti eran fredde ho vagato senza te

Sempre in questi tempi difficili e d'avventura l'uomo vagava disperato,col peso della sua esistenza,senza la sua amata,ma solo con l'essere come amante. Le notti erano oscure e tremendamente fredde e anima sperduta,vagante,esule,considerava in tutta la sua profondità la problematicità dell'uomo e del suo esistere

Ma ti ho pensato in quei giorni e i miei occhi ti hanno visto vicina

Nonostante lo strazio della vita l'uomo trova nella compagnia,anche solo astratta e immaginaria una ragion d'essere. La vita dell'uomo d'armi è difficile, ma basta un solo pensiero buono a rincuorarlo e a mantenerlo attivo e speranzoso

Nonostante la cecità confonda è chiaro che tu non sei qui

Se prima il soldato riusciva addirittura a vedere l'immagine astratta del suo desiderio, ora la vecchiaia lo mortifica e nonostante la cecità percepisce con chiarezza la sua assenza. Un'omo cieco che piange,piange il suo dolore per la mancanza, il vitalismo dei passi precedenti si accorge di non essere giunto alla meta,la mancata teleologia fa esplodere il disagio. Il disagio che è interiore perchè non ci sono segni di disperazione,del resto è consono per un soldato rimanere virile e anche un po stoico esternamente e avere un mare impetuoso nel profondo del cuore.

Ma ora mi sento invecchiare e le canzoni che ho cantato rieccheggiano lontano come il suono di un mulino che gira

Viene ribadito che nonostante la vecchiaia e perché no anche davanti al timore della morte,emerge l'angoscia della sospensione, il soldato aspettando troppo non è riuscito a tornare a casa e completare ciò che sognava da tutta la vita travagliata. Le promesse,i discorsi e le canzoni sono lontane e riecheggiano uguali, ma la constatazione iniziale della cecità e della vecchiaia le rendono amare

Penso che rimarrò sempre un soldato di fortuna

Nonostante l'incompiuto,il fallimento nel completare ciò che avrebbe un senso,rimane la costatazione del proprio essere. Qui l'orgoglio esce prepotente e nonostante la tristezza non si rinuncia al proprio vissuto, un fallimento finale ma che guardandosi indietro non rinuncia alla sua vita da avventuriero.

Sì,riesco a sentire il suono di un mulino che gira

Si immagini un vecchio cieco allo stremo delle forze, magari giacente in una branda di un piccolo villaggio,abbandonato dai compagni che mercenari han proseguito il viaggio, che tuttavia sente che ciò che cantava rimane. Il passato è lontano,ma intoccabile,mantiene quella forza viva il suono è il soldato che si sta allontanando. Ci sono tante interpretazioni di tempo,io lo vedo come Leopardi:va e possiamo solo dirgli addio, ma almeno nei ricordi e su carta può vivere per sempre.
Lo vedo morente, ma con un doloroso sorriso nel volto scavato dalle fatiche e dal sole, il corpo con le cicatrici di mille battaglie e il cuore traboccante d'emozioni e disperazione

Penso che resterò per sempre un soldato di fortuna

Muore. Non da eroe, non come Socrate o Leonida. Non con una calma,che solo la consapevolezza di una vita retta e di una certezza di pensiero porta. Non afferma alla Kant “Das Gute”. Muore da Lupo della Steppa, solitario, da fallito, da scapestrato. Qualcuno lo aspetta e lui non ci sarà, nulla di grande sarà ricordato della sua vita, nulla di caritatevole compiuto,nessuno testimonierà la sua presenza. Eppure forse sereno,per la prima volta in vita sua, guarderà l'essere gli dirà “mi hai preso”l'esistenza che reclami è tua, tuttavia le canzoni che ho cantato rimarranno e quello che sono stato,un soldato all'avventura,rimane.

Conclusione:

Che Trip!E senza uso di sostanze inebrianti. Eraclito diceva che i confini del Logos son introvabili data la sua profondità, ma non lo è forse anche l'immaginazione?Molto probabilmente sto riflettendo su una canzone scritta in dieci minuti mentre Coverdale era sbronzo e Ritchie guardava la telvisione, può essere...ma se pensiamo a quando il mondo era della musica classica gran parte della bellezza di un pezzo stava anche nelle reazioni che la musica faceva nascere nella gente, Hitler lo sapeva bene: non disse forse che non si può capire il nazionalsocialismo senza capire Wagner?
La musica evoca. Cosa evoca poi lo decidiamo noi, forse voi traducete mercenario e la prendete come la storia di un semplice manigoldo sbandato, la maggior parte forse direbbe che alla fine è la storia di uno sfigato. Per come la vedo io c'è in ognuno di noi un piccolo soldato di ventura, poiché tutti sognamo, tutti facciamo progetti senza realizzarli,tutti corriamo braccati dall'essere,poi che qualcuno lo senta più e altri meno è un altro paio di maniche. Con rammarico sento conversazioni che dicono non c'è scelta giusta o sbagliata,solo conseguenze positive e negative. Ok, ma positive e negative rispetto cosa?Non son disposto a concedere nulla sull'assenza di riferimento,ma volentieri do assenso al fatto che qualsiasi scelta si faccia rimanga e noi ci allontaniamo e sentiamo il vento spostato dalle pale del mulino ma le canzoni rimanogono(positive e negative).
Insomma ciò che mi sembra importante è il fatto che il soldato rappresenta quella problematicità dell'uomo che non si deve mai perdere,”ne angelo ne bestia”quindi qualcosa di strano diceva Pascal. Mi si domanda spesso :”ma tu che te ne intendi(perchè poi dovrei intendermi non l'ho mai capito)come ci si dovrebbe comportare in questo mondo?(perchè vivi in due mondi?) Dammi un'etica!” Ma cosa vuoi un'etica se hai perso il mondo?Come posso prescriverti qualcosa se non indaghi su cosa sei e su cosa ti circondi? Si impala spesso Heidegger per non aver scritto di morale esplicitamente, ma forse anche lui aveva colto che se non te ne stai un po zitto e ascolti te stesso e il mondo non capirai mai nemmeno cosa devi fare. Lo stesso Kant dice che le tre domande delle tre critiche si riconducono ad una cos'è l'uomo?(E forse aggiungerei il mondo,ma basta questa).
Ma la risposta viene a mancare. Ora,se non risponde Kant io proprio non mi sento di parlare, ma il tentativo di risposta non penso possa trovarsi senza sottolineare la nostra problematicità e senza buttarsi come soldati di ventura nella ricerca, che poi del resto è buttarsi nella vita.